Flânerie nel TEMPO.
Al liceo avevo studiato il moto armonico. Ecco non ricordo bene i dettagli, ma per me gli anni scorrevano così. Un fluire di cicli, che nella loro ripetizione stagionale avevano una loro unicità nella mia vita disegnando memorie distintive.
Le vecchie foto, poche e sbiadite, mi rimandano subito ricordi vividi ed emozioni chiare.
Dalla pandemia in poi mi sento invece in uno strano limbo, senza tempo, senza un vero spazio che mi appartiene. Sono bloccata in una immobilità frenetica: i giorni sembrano creare mesi dilatati, tutti uguali, in cui anche la natura ciclica fatica a incastrarsi per definire un proprio tempo chiaramente.
Tutto è fluido, ma sospeso.
Tutto sembra accelerare la nostra biologia molto più velocemente del solito: compaiono i capelli bianchi, le prime rughe, i doloretti. Ma questi cambiamenti non sembrano la conseguenza di una vita vissuta. Sono come foglie sollevate da una folata di vento e rimaste incastrate per sbaglio sulla giacca.
Ecco… non so voi…ma mi manca invecchiare sapendo di aver vissuto. Le emozioni appaiono appiattite dietro gli schermi e appannate dalla lontananza fisica.
Vorrei creare nuovi ricordi per nuove foto da sfogliare. Vorrei far contare i giorni, non contarli e basta.
Consiglio di Flanerie: un pomeriggio alla Vigna di Leonardo (www.vignadileonardo.com)