“Finché il caffè è caldo” di Toshikazu Kawaguchi è un libro divenuto un caso editoriale in Giappone e nel mondo. Quando l’ho comprato a dire il vero mi ha attirato innanzitutto la copertina, un fondo color Tiffany, un tavolino due sedie rosa caldo, dei rami di ciliegio e due caffè. Il Tiffany ha quel potere su di me…mi fa muovere. Le neuroscienze forse avrebbero una spiegazione seria sul perché il mio cervello si attivi di fronte a quel colore. A me ricorda il mio 25esimo compleanno da Tiffany a New York, la scatolina accanto al comodino con un sogno racchiuso, il colore del mare caraibico che spero un giorno di vedere…
Ma tornando a noi…Cosa racconta il libro? In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi, che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato
La scrittura di questo libro, a dire il vero, nella traduzione italiana non è certo spettacolare. Piena di ripetizioni di nomi propri, molto basica nelle frasi e nella scelta degli aggettivi. Il merito però di questo libro è a mio avviso quello di raccontare in un modo particolare un tema importante: i turning point della vita, quei momenti, quegli istanti, che rappresentano per ognuno di noi delle occasioni perdute. Questo libro partendo da storie di rimpianti, rinunce, errori, dando l’opportunità di rivivere il passato insegna in realtà a guardare al futuro, a concentrarsi su ciò che aspetta di essere vissuto.
“Il presente non cambia, giusto”?“Esatto”“ma che ne è delle cose che succedono dopo? Da adesso in poi…” Fumiko scelse con cura le parole, “Da adesso in poi che ne è del futuro?”Kazu la guardò dritto negli occhi. “Beh visto che il futuro non non è ancora successo, credo proprio che dipenda da te…” disse, concedendosi un sorriso.Gli occhi di Fumiko si illuminarono.(“Finché il caffè è caldo”, Garzanti, pagina 52)
Motivata da questo libro, ho pensato quindi che sarebbe bello CHIACCHERARE CON LE PERSONE CHE HO AVUTO LA FORTUNA DI INCONTRARE NELLA VITA e che sono state per me fonte di ispirazione per scrivere le pagine del mio Ikigai. Ho pensato che sarebbe bello rivivere con loro piccoli “Flashback ” di quei momenti, istanti, scelte, eventi che hanno determinato il loro ikigai, ciò che li ha indirizzati verso la loro professione, verso le loro scelte future.
A questo punto vi starete chiedendo: si ma la sezione si chiama Una Tazza di tè con…si perché se è vero che amo il caffè, è vero anche IL RITO DEL TÈ ha un senso profondo molto diverso e un forte legame con la teoria Ikigai. Mentre il caffè si beve, il tè si assapora.
La degustazione ha una valenza culturale ben più ampia e radicata nella società asiatica.
Il tè che viene assaporato, così come gli strumenti utilizzati per la sua preparazione, devono trovarsi in un rapporto armonico con tutto ciò che li circonda: la brezza, il chiarore della luna, i pini,
Il tè viene personalizzato e individualizzato, assumendo così i caratteri di un essere vivente. Il suo profumo non è aggressivo, ma tenue e duraturo. Inoltre, una tazza di tè è spesso paragonata ad una profonda amicizia tra gentiluomini ed è considerata simbolo di estrema eleganza.
I Cinesi inoltre danno molta importanza alla cortesia nel momento in cui le persone fanno visita. Offrire una tazza di tè per accogliere i visitatori è un rito tradizionale. Lasciare ripartire qualcuno senza avergliene offerta una tazza viene considerato un’offesa.
Così ho deciso di non “lasciare ripartire” queste persone che hanno avuto un ruolo nella mia vita, senza prima offrire loro del tè, e davanti alla tazza fumante, lasciare che si raccontino per ispirare anche chi vorrà leggerli.
Ecco le regole da seguire quindi:
Sei nel salotto di UnaMartinaDaScrivere. C’è un unico tavolino e aspetta solo te.
Siediti e attendi che il tè ti sia offerto. Che tè hai scelto?
Tieniti pronto a rivivere un momento importante della tua vita
Mentre lo fai ricordati di assaporare il tè a piccoli sorsi
Non dimenticarti la regola fondamentale: non lasciare per alcuna ragione che il tè si raffreddi
Benvenuti all’appuntamento di UnaMartinaDaScrivere in cui sorseggiando una tazza di tè, assaporiamo una amicizia e raccontiamo come costruire o ricostruire sé stessi. Diamo il via oggi a una serie di incontri in cui chiederò ad alcuni amici di raccontarci di quei momenti, istanti, scelte, o eventi che hanno determinato in qualche modo la scoperta del…